Casa De Nittis

Premio Apulia 2012

Categoria Under 40 – Opera segnalata

Luogo: Cisternino (BR)

Progetto: Daniele Corsaro (architetto)

Team di progetto: Annalisa Bruno, Giusi Chirico, Luigi Susca.

Strutture: Studio di Ingegneria Ing. Sergio Tracuzzi

Impresa esecutrice: House Costruzioni srl

Periodo di realizzazione: 2009 – 2010

Foto: Dario Miale

La casa a corte interna, tipica dell’area mediterranea, in Puglia assume storicamente un modello tipico denominato “Masseria”. Essa combina la funzione abitativa con l’attività agricola ed è fonte di ispirazione del progetto, che ne reinterpreta i contenuti culturali ed ambientali. L’edificio si sviluppa su tre livelli seguendo l’orografia del terreno. Il prospetto principale cieco, è composto da una doppia facciata aperta in alto permettendo alla luce zenitale di arrivare radente alla parete in pietra facendola vibrare. L’articolazione della facciata crea un portico, privo di elementi portanti verticali, che funge da elemento di mediazione tra lo spazio esterno ed interno.

L’ingresso all’abitazione appare man mano ci si avvicina al corpo di fabbrica, attraverso una fessura nella facciata, introduce nel soggiorno a doppia altezza che si apre sul giardino interno.

Rifacendosi al buon senso degli esempi storici, particolare attenzione è stata fatta all’orientamento dell’edificio che sfrutta l’esposizione a Sud – Est della corte interna su cui si affacciano gli ambienti mentre è chiuso e ben isolato a Nord – Ovest dove in estate l’esposizione solare risulta eccessiva ed in inverno è battuta dai venti freddi della Tramontana.

L’involucro è costituito da murature molto spesse che oltre a caratterizzarlo da un punto di vista formale donandogli un carattere “Mediterraneo” gli garantiscono una elevata qualità dal punto di vista del risparmio energetico passivo dovuto alla una bassa trasmittanza delle pareti e da una alta inerzia termica.

La scelta di utilizzare materiali del luogo (pietra calcarea per la costruzione, biancone di Trani per la pavimentazione, tranciato di pietra di Trani per la facciata) e reinterpretare le tecniche costruttive tradizionali, oltre che per la ricerca di una sostenibilità in chiave puramente tecnico-prestazionale, è tesa a stabilire una “sostenibilità culturale” dettata dalla volontà di un approccio più umanistico alla progettazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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